La gravidanza vista dai papà: come coinvolgerli e rassicurarli
Nonostante all’interno della coppia il desiderio di avere un figlio sia condivisa e la gioia alla vista del primo test di gravidanza positivo immensa, i vissuti emotivi successivi da parte della donna e dalla parte dell’uomo possono essere diversi.
Le donne sono biologicamente, fisiologicamente ed emotivamente predisposte alla gravidanza; il corpo femminile è predisposto ad accogliere la nuova vita, e parallelamente la mente della futura madre è immersa in tutti questi cambiamenti fisiologici. Se una donna diventa madre nel momento in cui sente la presenza del suo bambino al suo interno, il padre non ha questa possibilità, il suo vissuto emotivo nei confronti del bambino segue un’evoluzione differente.
La donna, durante la gravidanza sente e vede e sente ogni minimo cambiamento nel suo corpo, e successivamente anche quelli del feto, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione, in cui anche il bambino percepisce le emozioni della madre tramite la modulazione della sua voce, il ritmo del suo respiro e il battito del suo cuore.
Questo legame estremamente intimo però tende ad escludere il padre, che per quanto attento possa essere non potrà mai stare al passo con la madre, che vive istante per istante la realtà della vita che cresce nel suo corpo.
Se il timore di non essere un buon genitore può essere vissuto in modo simile anche dalla futura madre, la sensazione di “perdita delle proprie libertà” è in qualche modo più comune nel futuro padre, ma questo non si traduce in mancanza di responsabilità o di voglia di diventare genitore.
Inoltre, per entrambi i partner l’inizio di una nuova vita implica la riscoperta dei modelli di comportamento vissuti con i propri genitori: possono emergere ricordi piacevoli ma anche ricordi dolorosi o questioni irrisolte, che è consigliabile affrontare prima della nascita del bambino.
L’annuncio di una gravidanza può quindi instaurare un periodo critico per la coppia, soprattutto se sono emerse tensioni per la difficoltà di concepimento, o uno o entrambi i partner hanno vissuti familiari complessi. In ogni caso è importante che la coppia comunichi; se la donna da un lato può sentirsi “lasciata a se stessa”, non seguita abbastanza dal compagno da cui si aspetta più entusiasmo, l’altro lato della medaglia è spesso un futuro padre che si sente “escluso” da tutto ciò che concerne la gravidanza, e non sa come prenderne attivamente parte.
Tutti gli amici e parenti notoriamente prestano grandi attenzioni alla futura madre: si informano presso di lei sulle scelte del nome, sul sesso del futuro bambino, sulla sua salute e sul suo stato psicofisico, si rendono disponibili per aiutare, per dare consigli o passare vestitini, giocattoli o altro; la stessa donna in attesa di solito si circonda di madri e future madri. In tutto questo chi dà attenzione alle paure, ai timori e ai dubbi del futuro padre?
Uno dei principali modi per ridurre questa “distanza” emotiva può essere quello di condividere le esperienze fisiche ed emotive con il partner, tenerlo aggiornato con i cambiamenti che si percepiscono nel corpo che cambia, e mettere in luce anche le proprie insicurezze, per non far sentire il futuro padre ulteriormente impreparato.
Se da un lato una compagna sicura può essere rassicurante, sentirsi l’unico ad avere dubbi può però far sentire l’uomo come “inferiore” o meno pronto della compagna, anche se non è così.
Oltre a trovare spazio per condividere le esperienze e le emozioni, può essere d’aiuto svolgere, in parallelo, tante attività che permettano un’evoluzione sincrona dei partner, ad esempio un corso pre-parto da fare in coppia, “la costruzione del nido” insieme in termini di progettazione, scelta degli arredi, dei colori e di tutto quello che può servire per il bambino, la messa in sicurezza della casa ecc…
Inoltre, da parte della futura mamma, cercare il coinvolgimento del padre nelle scelte riguardanti allattamento e alimentazione, metodo di trasporto del bambino, prodotti specifici per il bambino ecc… senza limitarsi ad istruire il futuro papà, può far crollare la distanza percepita nel partner. Il futuro papà in questo modo si sentirà responsabilizzato e quindi più partecipe e presente.
Rimproveri e discussioni potrebbero invece causare all’opposto, un allontanamento dell’uomo, che si trova incapace di affrontare la situazione, non sapendo letteralmente cosa fare per rendere più serena e per aiutare la partner in dolce attesa.